Scrittore

Come scrittore ho raccolto tutte le mie liriche, aforismi, aneddoti, pensieri, canzoni, in un libro che ho intitolato Pensieri Vesuviani. ll componimento è diviso in cinque sezioni : 1)Considerazioni dell’autore da cui si evincono una serie di opinioni sullo svolgimento della nostra esistenza sensibile da Esseri ad Esseri consapevoli (il punto di vista filosofico sull’esistenza e sul suo processo in divenire nel campo metapsichico). 2) Hai ascoltato le voci? dove mi riferisco a quelle voci interiori che affollano la nostra mente ogni giorno e che caratterizzano la parte più intima della nostra personalità, quella parte in cui si nascondono angeli e demoni in una continua diatriba dialettica e da cui scaturiscono le nostre azioni quotidiane, dove in sintesi troviamo le formule mediatiche tra il nostro Essere tra gli Esseri.
3) Torna a sud, dove metto in risalto il bisogno di riconnettersi al passato, alla propria radice culturale, a ciò che eravamo per rapportare il proprio Essere a due tempi essenzialmente diversi: Essere in potenza e l’Essere in essere; questo tipo di rapporto è in funzione di un processo di bilanciamento dove è possible analizzare il proprio svolgimento esistenziale per poter evolvere se stessi in un Essere con una consapevolezza maggiore in divenire. 4) Folclori D’Italia è la mia esperienza lirico-musicale dove tento di recuperare il mio essere passato riconnettendomi ad un territorio ed ad una tradizione, elaborandola, adattandola e riconsegnandola all’Essere presente. 5) L’ultima parte tratta dei Tempi dell’Essere dove sono contenute le sue azioni fondamentali e dove il percorso delle voci interiori convergono sempre più spesso verso un atteggiamento univoco di benessere spirituale e dove il proprio divenire diventa il bisogno necessario per migliorare se stessi inequivocabilmente………

Commenti sull’opera: La parte più interessante di questa composizione non sono i contenuti, ma quanto la missione che li disegna. Le liriche raccontano lo stato naturale di necessità estetica alimentata da una significativa mancanza di aspettative culturali appannaggio dei poteri forti. Poetare potrebbe essere un esercizio esegetico che demanda allo svolgimento del karma una chiave escatologica del proprio divenire e ancora il bisogno di nutrire quella parte intellettuale dell’uomo lasciata inappagata da diversi anni dall’industria culturale e dell’entertainment mondiale condizionata dai sistemi pseudo-democratici che cercano da tempo di manipolare le scelte estetiche ed esistenziali delle masse attraverso mode e costumi. Poetare significa, quindi, esercitare la propria anima ad adottare scelte consapevoli e autonome, trovare un significato esistenziale dialetticamente sempre più evoluto abbinandolo a forme intellegibili condivise e assolute sul piano formale e sostanziale degli eventi percepiti.

Nota personale: La necessità estetica rappresenta per me un esercizio esegetico, un bisogno di nutrire la  parte più intima della mia essenza. Fare musica, poetare, sforzarsi di fare Arte lo definisco una palestra per la mia anima, dove includere l’urgenza di sviluppare temi fondamentali, sollecitare coscienze ad adottare scelte e ruoli consapevoli e autonomi, trovare significati esistenziali dialetticamente sempre più evoluti. Questa esigenza, questa affannosa ricerca è la spinta essenziale per relazionarmi e raccontare, in ogni modo, il proprio punto di vista, il  proprio frammento di verità, ispezionando ogni parte della propria esperienza empirica e spirituale. In sintesi, il ruolo che mi sono ritagliato mi spingerà a non abbandonare mai il campo di battaglia, a tentare sempre di emergere, instancabilmente  dalla sabbie dell’indifferenza, a  riconnettermi ogni volta che disattendo la contemporaneità, tentando di influire e/o rifluire in quelle circostanze quotidiane che disegnano la nostra esistenza.

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